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Un 2008 da record per il Turismo Natura in Italia. Oltre 97.809.224 le presenze turistiche totali registrate nelle strutture ricettive delle aree protette, +1,97 % rispetto al 2007, per un fatturato complessivo di oltre 10,515 miliardi di euro, cresciuto del 6, 28% rispetto all’anno precedente.Sono questi i dati emersi dall’ultima indagine compiuta dal Centro Studi dell’Osservatorio Ecotur, il cui comitato scientifico è costituito da Enit, Istat, Regione Abruzzo e Università dell’Aquila, Facoltà di Economia che ha evidenziato ancora di più come il Turismo Natura rappresenti un segmento turistico che non conosce crisi, ma anzi che sembra destinato con il tempo ad incrementare ulteriormente le proprie potenzialità di sviluppo.L’offerta turistica italiana in questo comparto può contare su 24 parchi nazionali, numerosi parchi regionali, aree marine, riserve statali e zone umide, pari ad oltre il 10% dell’intera superficie italiana. E infatti se il Parco Nazionale d’Abruzzo rimane stabilmente al top delle preferenze nel prodotto parchi, non sono da meno sia il Parco Nazionale del Gran Paradiso, che quello delle Cinque Terre, quest’ultimo molto richiesto insieme alle Dolomiti, da poco diventate Patrimonio dell’Unesco, nei mercati esteri; tra i regionali invece spicca quello sull’Etna. Stilando una classifica dei segmenti che più di ogni altro caratterizzano la domanda organizzata dell’ecoturismo in Italia al primo posto troviamo i “parchi-are protette”, al secondo la “montagna”, a seguire “agriturismo” e “turismo rurale”. Tra le motivazioni invece che spingono i turisti-natura spicca il desiderio di “vivere a contatto con la natura” per il 38% del campione, di “relax e tranquillità” per il 13,7%, di “conoscere le tradizioni culturali, folkloristiche ed enogastronomiche” per il 12, 6%, di “avere prezzi più bassi rispetto alle altre tipologie” per il 10,3%, infine di “praticare sport e attività all’area aperta” per il 9,9%. Ma qual è l’identikit tipo del turista-natura? La fascia di età più richiedente è quella tra i “31-60” anni, 54,5% del campione, seguita a distanza da quella “oltre i 60 anni”, 23, 2%, percentuale che scende al 19,8% nella fascia tra i “16-30 anni”, mentre tra le tipologie di frequentatori spiccano quasi senza sorpresa “le famiglie”, 22,7% del campione, le “gite scolastiche”, 20%, le “coppie”, il 19,9% infine gli “individuali”, 10,3%. Se “alberghi e pensioni” sono la soluzione ricettiva preferita dal 24,1% delle indicazioni, l’indagine precisa come questo dato sia in netto calo rispetto allo scorso anno, segno che altre strutture ricettive stanno prevalendo nelle scelte dei turisti natura a cominciare dai B&B, 21,2%, dagli agriturismi, 20,7%. A scendere in graduatoria, rispetto all’anno precedente, sono anche appartamenti/casa private, 11,6%, campeggi, 8,2%, e camper 6%. Rispetto poi alla durata della permanenza se nel caso dei parchi regionali prevale il “senza pernottamento”, 49,3% del campione, in quelli nazionali si passa dalla sosta di “un giorno”, il 17,6% al “weekend” 19,9%, dai “tre giorni” 6,9% alla “settimana”, 7,8%. L’indagine a questo proposito evidenzia come siano cresciuti i turisti di provenienza nazionale, 38,6%, europea, 16, 3% e mondiale, 3,8% rispetto a quella regionale scesa al 41, 3%. Ma allora quali sono le prospettive per il prossimo anno? L’indagine è chiara, se per il 2009 il 52,9% degli operatori del settore prevedono un aumento del Turismo-Natura, il 29,4% una certa stabilità, il 17,7% invece una diminuzione, il 2010 sembra mettere d’accordo un po’ tutti, passano infatti al 56,2% gli ottimisti, crescono quelli che prevedono una stabilità dei flussi, 43, 8% mentre scompare del tutto la variabile negativa.
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