Login »Nick: Pass:
Twitter
Facebook

Più posti di lavoro e profitti in Italia grazie al Turismo approfondimenti

In un momento cruciale per l’economia mondiale, esperti politici ed economisti, anche in Italia, si interrogano sulle risposte più adeguate alla crisi.
C’è chi parla di un momento di rottura che richiede scelte precise e che offre, al contempo nuove opportunità. Quelle opportunità che l’America di Obama sta cercando di cogliere e di proporre anche agli altri paesi industrializzati e che derivano da una nuova forma di economia ribattezzata “green economy”.
L’economia del domani sembra virare verso un nuovo modello di sviluppo, più attento alle persone, alle risorse ed all’ambiente circostante.

Il settore ambientale, secondo gli analisti, nei prossimi decenni vivrà un boom paragonabile, per certi versi, a quella registrato dall’informatica tra gli anni 80 e 90. E l’Italia ha un vantaggio competitivo notevole. Ce lo riconoscono in tanti Paesi del mondo, ma che proprio noi forse non riusciamo a mettere bene a fuoco.
L’Italia è un paese con patrimonio storico-artistico come pochi al mondo. Un immenso museo all’aperto che potrebbe generare enormi profitti, soprattutto in un contesto favorevole, che valorizza le risorse ambientali e storiche. Secondo il recente rapporto su “Arte, turismo culturale e indotto economico” commissionato da Confcultura e dalla Commissione Turismo e Cultura di Federturismo Confindustria a PriceWaterhouseCoopers l'Italia ha il più ampio patrimonio culturale a livello mondiale con oltre 3.400 musei, con circa 2.000 aree e parchi archeologici e con 43 siti Unesco.

Ma non lo sfrutta appieno: il RAC, indice che analizza il ritorno economico degli asset culturali sui siti Unesco degli USA, ad esempio, è circa 16 volte il RAC italiano; quello di Francia e Regno Unito è tra 4 e 7 volte quello italiano.

Quindi ad oggi il comparto turistico italiano non è competitivo e l’Italia non riesce cogliere le enormi potenzialità storico-artistiche da cui potrebbe trarre nuovo slancio in termini economici ed occupazionali.

KEY NUMBERS

  • L’economia turistica ed il settore culturale e creativo contribuiscono al PIL dei principali paesi europei in media per il 14%. L’Italia è ultima per valore assoluto di PIL: la percentuale è del 13% (circa 203 miliardi di Euro), contro il 21% della Spagna (225 miliardi di Euro), il 14% di Francia e Gran Bretagna e il 12% della Germania.
  • Il turismo culturale in Italia nel 2008 ha sfiorato i 140 miliardi di euro, posizionandosi all’ultimo posto tra i cinque paesi analizzati, molto distante dalla best performer spagnola. Nel 2008 il peso del turismo culturale sul PIL in Italia è stato del 9,2%, contro il 19,3% della Spagna, l’8,9% della Francia, l’8,5% della Germania ed il 7,7% di UK.
  • Il turismo creativo e culturale in Italia nel 2008 ha raggiunto i 104 miliardi di Euro. La performance italiana è stata peggiore rispetto a quella britannica (circa €190 mld), tedesca (€158 mld) e francese (€166 mld), migliore solo di quella spagnola (€ 61 mld).

    Se il settore culturale e creativo in Italia crescesse determinerebbe un contestuale aumento di posti di lavoro. Nei principali paesi europei, infatti, il settore turistico presenta tassi di occupazione importanti (in media il 15% degli occupati totali).
  • La Germania è, in termini assoluti, il paese che vanta il maggiori numero di occupati (4,6 milioni di addetti) nel settore turistico ed il settore culturale e ricreativo.
  • La Spagna è il paese con il tasso di occupati nel settore rispetto agli occupati totali più alto: il 22% (oltre 4,5 mln di addetti) contro il 15% delle media europea.
  • In Italia la media degli occupati (il 14% - circa 3 mln di addetti) è molto più basso rispetto alla Spagna, vicino al tasso francese (15%), leggermente superiore a quello britannico (13%) e tedesco (12%).

    “A fronte della ricchezza del patrimonio culturale italiano – secondo il Presidente di Confcultura, Patrizia Asproni - rispetto alle realtà estere esaminate, emergono dall’analisi enormi potenzialità di crescita non ancora sfruttate”.

    E’ forse giunto il il momento di investire: il rapporto suggerisce 3 possibili azioni strategiche su cui concentrare le risorse:
    1. lo sviluppo della fruizione museale puntando a far crescere le vendite dei gadget nei musei. Il mercato del merchandising sta crescendo ma solo il 24% dei siti statali possiede al suo interno un bookshop, bassi anche i conversion rate e i ticket medi
    2. l’avvio di un piano di sviluppo del settore del turismo culturale che incentivi e rivaluti il patrimonio artistico nazionale e ne sviluppi l’indotto collegato
    3. l’utilizzo delle nuove tecnologie lungo tutta la catena del valore e l’implementazione di eventi culturali sul territorio, che possono generare impatti economici positivi e incrementali.

  • Comunicato di Avatar di rosvannarosvanna | Pubblicato Giovedì, 19-Mar-2009 | Categoria: Turismo
    Tags: turismo
    Portale automobilistico
    Elenco e offerte Terme

    Reazioni:

    Voto medio

    2.00

    1 VOTO

    Iscriviti per poter votare questo comunicato o pubblicarne uno a tua volta.
     

    Iscriviti

    Iscriviti
    Iscrivendoti potrai inserire nuovi comunicati, votare i comunicati altrui e gestire i tuoi post ed il tuo profilo senza limitazioni.
    Clicca qui o sull'immagine per aggiungerti
    Versione desktop