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Il Volontariato e la Croce Rossa Militare di Udine approfondimenti

IL VOLONTARIATO E LA CROCE ROSSA MILITARE

Una doverosa premessa

Tutti sanno che nel nostro Paese ci sono istituzioni dedicate a scopi e settori precisi. Per esempio i Carabinieri e la Polizia si occupano di combattere la malavita più o meno organizzata, la Guardia di Finanza persegue i reati fiscali, la Guardia Costiera protegge le coste e la Guardia Forestale-il Corpo Forestale dello Stato è a protezione della flora e della fauna ecc  ecc.

Al fianco di tutte queste Forze, che ripeto, sono istituzionali e professionali, esistono altrettante forze di non professionisti.

I Volontari.

Si tratta di un numero molto elevato di persone che in modo completamente gratuito mettono a disposizione del prossimo, lavoro e competenze in campi diversi di specializzazione. Questo perché capita che il numero dei professionisti disponibili al momento di una emergenza non sia sufficiente.

Posso dire che tutte le persone che in qualsiasi modo sono impegnate per la salvaguardia della vita umana, meritano il massimo del rispetto.

Però capita che a volte una buona idea o un progetto, vengano sottovalutati o non capiti, perciò si corre il rischio di vanificare il lavoro ( a volte di anni ) di molte persone e quello che è peggio si rinuncia a disporre di una opportunità in più per salvare una vita umana.

Fine della  premessa.

Tutti sanno che circa tre anni fa, un adolescente di quattordici anni, venne rapita e seviziata.

Oltre a questo, che già di per se è un crimine orrendo, il corpo della bimba fu abbandonato in un prato alla periferia della città e nonostante le squadre di ricerca gli fossero passate vicino più volte, nessuna delle squadre si accorse di lei e probabilmente la poveretta nella impossibilità di dare segni di vita, dopo giorni di agonia morì nel più terribile dei modi.

Mi riferisco al raccapricciante fatto di cronaca che fu la scomparsa e il ritrovamento dopo tre mesi di Yara Gambirasio.

Non faccio commenti sull’accaduto perché ritengo l’argomento troppo delicato e poi è già sottoposto al vaglio e giudizio della magistratura.

Da questo fatto increscioso però all’interno del gruppo di piloti volontari facenti parte della sezione comunale di Pozzuolo del Friuli ( provincia di UDINE), iniziarono le sperimentazioni che hanno portato alla realizzazione degli apparati elettronici e l’elaborazione dei protocolli che vi esporrò con lo scopo di fornire un aiuto importante nella ricerca delle persone scomparse.

Il test conclusivo si è svolto con una esercitazione effettuata già nell’anno 2014 con la collaborazione dei volontari di Protezione Civile di Pozzuolo del Friuli presenti con le sezioni comunicazioni radio- tv e con i volontari della Croce Rossa civile e militare.

Le prove hanno testato due tipologie di intervento perché si volevano valutare diversi impieghi dei  mezzi aerei a disposizione del gruppo di ricerca.

 La prima prova, ha avuto per protagonista un velivolo ultraleggero che ha compiuto una perlustrazione a largo raggio per il rilevamento di focolai di incendio ed ha espletato il compito trasmettendo in diretta immagini televisive del territorio sorvolato. Le immagini erano ricevute da una stazione di terra collegata via radio sia con il pilota del velivolo sia con le squadre impegnate a bordo di furgoni e mezzi terrestri.

La seconda prova, era invece mirata alla ricerca di persone scomparse/disperse e ha visto impiegati piloti di paramotore che volando a pochi metri di quota e a velocità ridottissime, hanno potuto effettuare una ricerca accurata di grandi spazi. Anche a questi piloti era data la possibilità della trasmissione delle immagini televisive.

Lo scopo era quello di eliminare la necessità per le squadre di ricerca a terra di disperdersi su grandi superfici e di concentrare le ricerche solo su territorio che dall’alto non era visibile ai piloti. Con questo sistema si è raggiunto il doppio risultato  di un controllo accurato del territorio con screening e trasmissione di immagini video risparmiando l’ottanta per cento del tempo di ricerca e contemporaneamente fornire indicazioni più accurate di intervento sugli spazi da controllare d alle squadre di terra.

Importantissimo il controllo delle comunicazioni radio  con il coordinamento della sala di controllo delle operazioni a terra.

C’è da dire che dopo questa prima esperienza della primavera del 2014, i test si sono interrotti e non ci sono stati altre esercitazioni. Nel frattempo sono accaduti altri tre importanti fatti di cronaca con conseguenti decessi delle persone che purtroppo per motivi a me non conosciuti, si sono allontanate dai rispettivi domicili e non vi hanno fatto ritorno.

Nell’immagine Chiara Di Ronco volontaria della Croce Rossa sezione di Tolmezzo che con il suo paramotore è in decollo dalla pista attrezzata dalla protezione civile di Pozzuolo del Friuli in località Risano (Udine)

In questa immagine il KIT di trasmissione delle immagini composto dall’apparato portatile trasmittente, telecamera HD e ricevitore di immagini per il controllo e le informazioni di terra.

Tutti gli apparati sono auto costruiti con criteri semiprofessionali.

C’è da dire che nel caso di impiego simultaneo di più piloti e velivoli, tutte le rispettive posizioni sul territorio sorvolato, sono visibili su una cartina Google Map aggiornate anch’esse in tempo reale con una apposita applicazione internet.

Infine il velivolo ASSO  XI  impiegato per il volo e il monitoraggio del territorio.

Ritengo che l’esercitazione si sia conclusa con successo ed ha dimostrato l’efficacia e la novità del metodo di ricerca proposto. Pertanto sarà mia cura aggiornarvi attraverso prossime pubblicazioni di eventuali sviluppi.


Un ringraziamento particolare alla Croce Rossa Militare N.A.A.Pro  di Udine per la preziosa collaborazione e compartecipazione durante tutto lo svolgimento del test.

Campoformido

01/11/2016

Salvatore Giacco

Iw3rro@libero.it

Comunicato di Avatar di antoquatantoquat | Pubblicato Domenica, 06-Nov-2016 | Categoria: Notizie
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