"Chiudo e non apro più per sempre. Ora mantenete anche me".
Questa, la fortissima provocazione lanciata dalla Confederazione Union PMI, diventata virale, e molto, troppo attuale rispetto alle preoccupazioni delle imprese e dei possessori di Partita Iva, a causa del disastro non solo sanitario ma anche finanziario, causato dal Covid 19.
"Leggo e rileggo il Decreto Cura Italia - ha dichiarato il Presidente, Pasquale D'Alena - e nell'era della semplificazione della comunicazione, non si può e non si deve accettare un Decreto, così indecifrabile. Non solo gli imprenditori, si ritrovano ad affrontare tempi duri, di probabile chiusura, debbono anche impazzire per capire Come fare".
"Per questo - ha continuato D'Alena - vanno fatte alla svelta, tre cose:
- Spostare tassazioni, contributi e pagamenti al 31 gennaio 2021. Con un nuovo Decreto, delineare gli strumenti per il rimborso dei pagamenti.
-Lo Stato, paghi direttamente i dipendenti delle aziende attraverso Cassa Depositi e Prestiti
- Si garantisca uno stipendio per gli amministratori, soci operativi, le ditte individuali.
Se ciò non dovesse accadere, sulle nostre serrande scriveremo: Partita Iva, Chiudo e non apro più per sempre. Ora mantenete anche me".
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