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L’ansia dei bambini, come riconoscerla e combatterla approfondimenti

L’ansia paralizza i piccoli e scatena ipotenza, senso di colpa e frustrazione negli adulti. Il circolo vizioso si spezza con calma, pazienza e allegria, e soprattutto con il gioco. 

L’ansia è una reazone naturale, la risposta a un possibile pericolo che permette all’uomo di sopravvivere alle minacce esterne e che lo sollecita a dare il meglio in vista di un ostacolo da superare. Ma che succede se il meccanismo alla base dell’ansia si attiva anche senza ragione, come risposta irrazionale a situazioni quotidiane assolutamente innocue? La risposta è davanti agli occhi di tanti genitori i cui figli sono terrorizati dal dormire nel loro lettino, lasciare la casa per andare a scuola, restare sereni durante un temporale o prendere parte a una festa di compleanno. Rassicurarli con argomentazioni razionali o riproverarli è inutile, perché, anche se gli adulti non sono in grado di sentirlo, nella loro testa risuona un allarme rosso che, da soli, non sono capaci di spegnere.

Facciamo una distinzione di base: esiste un’ansia positiva, che tiene lontani i bambini dai pericoli, li spinge a studiare in vista della verifica di scienze e impedisce loro di rubare nei negozi per paura  di essere scoperti. Ma quando è eccessiva l’ansia diventa paralizzante. Invece di provocare una veloce fuga davanti a una minaccia reale, impedisce al bambino che ne è travolto di fare una vita normale, di andare in altalena, di andare in piscina o di fare una gita con i compagni. Il bambino ansioso, non solo teme che accada  qualcosa di brutto, ma è praticamente certo che accadrà perché il suo cervello e il suo corpo gli mandano segnali che obbligano a stare sepre in guardia verso un pericolo invisibile.

In condizioni normali una persona è in ansia prima di un avvenimento e il grado della sensazione che prova è proporzionale all’importanza del problema. Nel giorno che precede un esame difficile, è normale che l’ansia sia a livello alto, ma tutto si dissolverà dopo la fine della prova. Invece i bambini ansiosi non sanno di esserlo, non riescono a dare un nome all’insieme di manifestazioni angoscianti che scandiscono la loro vita, apparentemente senza una ragione. Il loro termometro dell’ansia è sfasato e non sanno distiguere tra situazioni che necessitano di un pò di ansia positiva e condizioni in cui un'ansia forte è necessaria a non farsi male.

Se i genitori reagiscono all’agitazione del proprio figli con insofferenza o rabbia, il bimbo spaurito scambierà quei comportamenti come segnali di ansia che confermano il pericolo. In questo modo, diventerà più ansioso, provocando una escalation nelle reazioni dei grandi e innescando il classico circolo vizioso. Al contrario, se il bambino spaurito si guarda intorno e trova il genitore che mostra di capire ciò che prova e addirittura lo condivide, ma mantiene il controllo, riesce a spezzare il circolo. Perché, che sia reale o immaginaria, davanti a lui c’è la dimostrazione vivente che l’ansia può essere domata e che, anche quando le cose vanno storte, se ne può uscire bene.

Comunicato di Avatar di lucamerlolucamerlo | Pubblicato Mercoledì, 13-Nov-2019 | Categoria: Benessere
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