Tricopigmentazione: storia di una tecnica anticalvizie che funziona
Nel campo dell’alopecia maschile si parla più spesso di rimedi che di soluzioni alle calvizie.
Questo accade indubbiamente perché le aziende giocano molto sull’impatto emotivo che ha la sfera dell’immagine personale sulla persona e operano marketing e informazione spesso vaga.
I capelli sono un aspetto importante della propria figura ed ecco che quando iniziano a cadere sopraggiunge un forte senso di ansia e frustrazione.
I prodotti anticaduta commerciali e non farmacologici sono sostanzialmente lozioni e pillole che fungono da integratori, tuttavia non agiscono direttamente sulla causa della calvizie maschile: l’effetto che esercita un ormone maschile sui follicoli piliferi del cuoio capelluto atrofizzandoli lentamente.
Chi vuole realmente contrastare un diradamento dei capelli o una calvizie conclamata dovrebbe ricorrere a tecniche che funzionano e che sono scientificamente comprovate. Fondamentalmente queste comprendono l’autotrapianto di capelli, le cure farmacologiche, le protesi capillari e la tricopigmentazione. Si tratta di tecniche e metodologie dall’effetto concreto e comprovato.
L’autotrapianto di capelli ha un effetto diretto e concretamente visibile: vengono decisi in sede chirugica le unità follicolari da estrarre e reinnestate in una nuova zona capo, andando a infoltire tutte quelle aree che prima erano vuote o diradate. Purtroppo l’efficacia dipende da molteplici fattori tra cui situazione personale ed esperienza del chirurgo.
Le protesi capillari non sono una novità: si ricorre a parrucche da tanti anni ma di recente questi supporti si sono evoluti e attualmente in commercio ne esistono molte varianti. Alcuni tipi di protesi per capelli sono molto traspiranti e consentono alla pelle di mantenersi in buono stato. Sta di fatto che spesso chi le usa lamenta una sorta di schiavitù: richiedono infatti una continua manutenzione, spesso costosa.
La tricopigmentazione può essere definita una soluzione a breve o lungo termine che consente di ridurre al minimo i costi per ottenere un grande vantaggio. Non promette qualcosa, ma realizza un effetto concretamente visibile in pochissimo tempo. Già dopo 1 seduta è possibile notare un effetto di infoltimento visibile e oggettivo. Grazie all’introduzione di pigmento attraverso un piccolo ago, va a creare una rete di puntini che otticamente vengono percepiti come capelli. L’illusione è puramente ottica ma talmente realistica da ingannare gli occhi di chi guarda, anche a distanza di pochi centimetri. Poche ore di trattamento realizzano un effetto estremamente realistico, a patto che la tecnica dell’operatore, la mano e la qualità degli strumenti sia di alto livello. Risulta fondamentale rivolgersi a professionisti qualificati e specializzati altrimenti l’effetto ottico non risulterà abbastanza credibile.
E’ possibile reperire moltissime informazioni sulla metodologia della tricopigmentazione attraverso il sito Tricorepair.it, incluse le risposte alle domante frequenti che sono un aiuto utile per chi vuole sottoporsi a questa tecnica e risolvere i problemi di alopecia in modo rapido e concreto.
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