Chirurgo plastico e medicina estetica: l'importanza della figura
La crescita costante degli interventi di chirurgia estetica ha fatto crescere l’attenzione su figure professionali del segmento clinico spesso non del tutto inquadrate nell’immaginario collettivo, seppur primarie per l’avanzamento stesso del settore, come nel caso del chirurgo plastico il cui ruolo è spesso confuso con quello di un medico di base nonostante le importanti differenze in termini di attinenza professionale e preparazione.
Cercando di analizzarne il profilo in maniera più dettagliata è possibile dire che il chirurgo plastico rappresenta il frutto di una formazione specialistica in chirurgia, pari ad almeno 5 anni, nell’ambito della chirurgia plastica risultando altamente qualificato per i trattamenti estetici di qualsiasi tipologia non solo nell’ottica pratica quanto soprattutto in quella teorica, assimilando, elaborando e gestendo un quantitativo d’informazioni notevoli rispetto l’anatomia e la fisiologia umana necessari non sono solo per soddisfare i bisogni dei pazienti quanto anche per gestire la complicatezza stessa degli interventi, odiernamente ritenuti semplici e con sempre meno rischi proprio grazie a questa particolare preparazione.
La ricerca di un buon chirurgo plastico passa quindi inevitabilmente per la comprensione dell’ambito d’azione del professionista, iscritto ad uno specifico albo professionale quale l’AICPE, al fine di garantire la differenziazione e la tutela di salute e qualità, oltre che dell’appropriatezza professionale rispetto tante altre figure cliniche spesso confuse o più generalmente verso l’assimilazione comune che ogni chirurgo sia sostanzialmente intercambiabile nella funzione o nel campo d’azione. Aspetti da chiarire in fase di approccio ad un qualsiasi intervento di medicina estetica, in modo da diffidare da eventuali truffatori o inesperti nel proprio campo evitando rischi molto più gravi di quanto si possa immaginare nel lungo termine a causa della mancata presenza di questi elementi e fattori nella preparazione di un professionista dedito alla cura dell’aspetto esteriore al fine di garantire un sollievo anche interiore alla psiche del paziente.
L’importanza di tali parametri viene espressa chiaramente anche in sede di ricerca dove la pratica, la conoscenza e qualità tecnica dello stesso permette l’avanzamento anche delle tecniche stesse basate su feedback ed idee formulate non solo sulla pratica quanto soprattutto sulla teoria e l’aggiornamento costante, frutto di corsi e letture che consentono al chirurgo plastico di non esser mai indietro rispetto le nuove scoperte ed evidenze scientifiche operando nel pieno rispetto dei parametri clinici dell’Evidence Based Medicine.
Il lavoro del chirurgo plastico risulta quindi, per certi versi, più complesso di quello di un normale chirurgo a causa delle implicazioni in termini di client satisfaction necessarie per far sì che da uno status fisio-anatomico funzionale e senza apparenti difetti, se non quelli fenotipici ed esteriori, ne venga fuori un altro del tutto similare senza danni e con un livello esteriore maggiormente soddisfacente per il cliente: dettagli differenti dai comuni interventi di recupero o supporto rispetto traumi o patologie varie che spingono questa specifica classe di chirurghi a dover dare sempre il massimo ponendo molta più attenzione sul proprio operato oltre che andando ad intervenire su componenti anatomiche spesso complesse da modificare per finalità esclusivamente estetiche trovando il giusto compromesso tra dispositivi medico-chirurgici e fisiologia.
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