Shirataki, il nome della pasta del benessere

Il nome tradisce l'evidente origine orientale. In effetti la  pasta shirataki ormai conosciuta anche in Italia, specialmente fra il pubblico interessato ad un'alimentazione sana, arriva fino a noi dall'antica cultura alimentare del Giappone.
Parliamo di antica cultura alimentare perchè le prime testimonianze dell’uso di questo alimento (da parte dei primi monaci buddisti) risalgono a millecinquecento anni fa. I monaci avevano già allora scoperto le sue proprietà medicinali e la usavano per favorire il reintegro delle funzioni intestinali.  Questa, ancora oggi, è considerata una delle qualità della pasta shirataki: dipende dalla presenza di una fibra naturale, il glucomannano, che potremmo definire come uno degli alleati naturali del nostro benessere.
Come nasce la  pasta shirataki? Il suo ingrediente unico è la farina estratta dalla radice di konjac, una pianta che cresce diffusamente negli ambienti tropicali e subtropicali dell’estremo Oriente. L' Amorphophallus konjac, questo il nome scientifico,  ha l’aspetto di una gigantesca calla di colore bruno intenso e la sua radice impiega un processo di crescita di circa tre anni prima di essere pronta per l'uso alimentare. Il rizoma della pianta viene raccolto quando raggiunge i venticinque centimetri di diametro.
La radice di konjac, una volta raccolta, viene essicata e poi finemente macinata. E' per questa ragone che si parla di "farina", non bisogna intenderla come le farine che conosciamo in Occidente.

La ragione per cui la pasta realizzata con la  farina di konjac è utilizzata da chi deve seguire una dieta è l’assenza di carboidrati. Quindi niente calorie, niente zuccheri, niente glutine, solo fibra naturale. La pasta shirataki  sta sempre più entrando  nelle abitudine alimentari di chi deve perdere peso, di chi deve tenere sotto controllo la glicemia e anche da chi vuole vincere la battagolia contro il colesterolo.  I benefici effetti della pasta shirataki non sono opinioni di chi l’ha usata o di chi la produce: esiste una letteratura scientifica internazionali che li documenta.

Comunicato di valerio | Pubblicato Lunedì, 23-Set-2013 | Categoria: Benessere