I rischi della sigaretta elettronica
I rischi e i danni provocati dal fumo di tabacco sono noti da tempo. Per la sigaretta elettronica, invece, mancano trial clinici controllati, indipendenti e di grandi dimensioni. Non è ancora stato chiarito se il suo utilizzo nasconda pericoli per la salute, soprattutto sul lungo termine. È urgente investigare anche il ruolo del dispositivo elettronico come ausilio per la disassuefazione al fumo, il pericolo di sviluppare dipendenza, il potenziale di attrattiva e iniziazione per non fumatori, soprattutto giovani, i danni derivanti dal possibile doppio utilizzo (di sigaretta elettronica e tradizionale) e il ruolo giocato dalla possibilità di aggirare i divieti di fumo nei luoghi pubblici.
Nata in Cina nel 2003, la sigaretta elettronica replica la gestualità e la sensazione del fumo, senza la combustione del tabacco. Consiste in un inalatore personale per la produzione di vapore miniaturizzato, generato da una cartuccia contenente una soluzione di acqua, glicole propilenico, glicerolo, aromi naturali, e alimentato da una batteria. Il contenuto di nicotina, opzionale, è variabile e il dosaggio può essere calibrato in base alle esigenze e al gusto personale.
In Italia, un’indagine Doxa-ISS-Istituto Mario Negri, su un campione di 51,1 milioni di italiani, ha misurato fumatori e svapatori occasionali e abituali. Fra gli utilizzatori occasionali di sigaretta elettronica, ossia il 3,2% degli italiani, pari a 1,6 milioni di persone, il 69,1% sceglie quelle a base di nicotina, mentre il 30,9% usa solo aromi e vapori. Fra gli utilizzatori abituali, invece, ossia l’1% pari a 510 mila persone, l’uso di sigaretta elettronica ricorre circa 9 volte al giorno, con il 93% che svapa nicotina e il 6,8% che si limita ad aromi e vapori. La fisionomia dello svapatore tipo è quella di un consumatore prevalentemente maschio ed ex fumatore, con una età media di 39 anni (contro i 45 anni del fumatore tradizionale).
In Italia, sono stati condotti diversi studi e altri sono attualmente in via di svolgimento per chiarire rischi e potenzialità della sigaretta elettronica, soprattutto in relazione alla lotta al tabagismo. Ad oggi sono due le prospettive più interessanti del nostro panorama nazionale, entrambe focalizzate sull’efficacia della sigaretta elettronica come ausilio alla disassuefazione al fumo, anche se da prospettive diverse e per tipologie di utilizzatori differenti.
Secondo lo studio utilizzando la e cigs più potente (il modello Elips), quella con maggior capacità di erogazione e abbinandola al liquido con maggior concentrazione di nicotina (16 mg per ml) si è rilevato che per 10 puff, quindi per dieci aspirazioni di questa ecigs, il contenuto complessivo di nicotina aspirato è mediamente di 0,3 mg per ml, dunque un terzo rispetto ad una sigaretta tradizionale che mediamente rilascia 0,9 mg per ml per 10 aspirazioni. Un dato notevolemente al di sotto del limite previsto dalla legge (sempre per la la sigaretta comune) che è 1 mg per ml.
Dopo questi importanti studi ci si aspetterebbe un retro-front da parte della politica agressiva nei confronti delle e-cigarette , volto a tassare quest'ultimecon imposte fino al 58%.
Fonte: Scienzainrete
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