Le italiane di fronte all’armadio: piacere di indossare ed emozioni forti
Per 6 donne su 10 l'abbigliamento è fonte di piacere e soddisfazione, per le altre 4 motivo di insicurezza e ansia. La ricerca di Duepuntozero Doxa presentata in occasione del lancio del nuovo Lenor, ammorbidente di P&G, svela il rapporto delle donne con il proprio guardaroba, fatto di emozioni forti senza mezze misure.
Non conta però solo il look, il piacere di indossare passa anche da capi morbidi e profumati.
Ospite d’eccezione l'attrice Claudia Gerini, che ha raccontato la propria esperienza
Milano, 18 aprile 2013 – Alcune ci pensano prima di andare a dormire o la mattina appena sveglie, altre decidono all'ultimo minuto dopo la doccia e la colazione, ma per tutte le donne italiane la scelta di cosa indossare è foriera di emozioni forti. Davanti al proprio guardaroba il 57% delle italiane prova piacere, serenità, soddisfazione e divertimento, ma per il 43% l'abbigliamento è fonte di insicurezza, preoccupazione e ansia. L'insoddisfazione nasce dal numero e dalla tipologia dei capi posseduti, mai sufficiente, anche se solo il 5% usa tutto ciò che ha nell'armadio e la metà delle donne indossa non più del 60% del proprio vestiario. Il non appagamento, però, coinvolge anche i sensi e in particolare l'olfatto: se tutte amano indossare capi che sanno di pulito, per tre su quattro il profumo di bucato non rimane abbastanza sugli abiti, e al massimo dura per un giorno dopo il lavaggio.
A indagare il rapporto delle italiane con il proprio guardaroba è una ricerca condotta da Duepuntozero Doxa nel mese di marzo su un campione di mille donne con un’età compresa tra i 18 e i 54 anni. I risultati dell'indagine di “I piaceri nell’armadio. Le italiane e il loro guardaroba” sono stati presentati oggi a Milano nel corso dell'evento di lancio della nuova linea di ammorbidenti Lenor, che offre alle donne italiane sei accattivanti fragranze sviluppate dagli esperti profumieri P&G in collaborazione con le migliori maison, innovative perchè utilizzano una tecnologia brevettata che racchiude la fragranza in speciali capsule e la rilascia gradualmente sui vestiti mentre si indossano.
Dallo studio emerge un universo di emozioni contrastanti che investe le donne nel momento di vestirsi. Se l'88% associa il proprio guardaroba ad aggettivi positivi come colorato, ordinato e alla moda, per alcune è invece confuso, vecchio e da rinnovare. Tutte le italiane, però, tengono ai propri capi, e cercano di organizzarli al meglio ordinandoli per tipologia (63%) e per utilizzo (35%).
Per il 48% indossare il piacere significa “sentirsi a posto con una sensazione/profumo di pulito”, mentre per il 28% vuol dire “sentirsi coccolata con una sensazione/profumo avvolgente”. La maggior parte (68%) concorda inoltre sul fatto che il piacere dell’indossare un abito nasca dal giusto connubio di morbidezza e profumo. Oltre alla vista, infatti, è il tatto a guidare la scelta di cosa mettersi, seguito dall'olfatto. Nove donne su dieci attribuiscono molta importanza al profumo dei capi lavati ma tre su quattro lamentano la sua breve durata, che si protrae al massimo per un giorno.
La cura del guardaroba è molto importante per le donne. Per rinfrescare i capi più amati, sei italiane su dieci si occupano personalmente del lavaggio, il 27% sceglie di portarli in lavanderia e il 12% li affida alle mani sapienti della mamma. E se tutte leggono l’etichetta al momento dell’acquisto, il 40% la ignora durante il bucato, dando più fiducia alla propria esperienza e alle abitudini ormai consolidate, che sono differenziate in base alla tipologia di capo. Per il 94%, inoltre, l’ammorbidente è fondamentale affinché un capo sia “piacevole da indossare” perché lo rende morbido e profumato.
“La ricerca mostra che rispetto al passato la quasi totalità delle donne ha modificato i propri comportamenti nella cura del bucato, prestando più attenzione a non rovinare i vestiti e utilizzando prodotti che permettono di conservarli più a lungo - ha commentato Federico Capeci, Amministratore Delegato di Duepuntozero Doxa - Il senso di "indossare il piacere" è declinato in modo differente da donna a donna, coinvolgendo aspetti di comfort, esteriorità, ma anche una certa intimità. Per quasi tutte comunque esso nasce dal giusto connubio di morbidezza e profumo, indicandoci quindi un rapporto multisensoriale con i propri capi di abbigliamento. Per questo ho concluso la presentazione della ricerca con una provocazione: più che di “guardaroba” dovremmo forse parlare di “sentiroba”.
Data l’importanza di questo elemento, è proprio la permanenza del profumo sui capi la sfida che P&G ha voluto raccogliere. E la ricerca, settore in cui l'azienda investe ogni anno più di 2 miliardi di dollari, ha dato il suo frutto: il nuovo ammorbidente Lenor, che garantisce capi non solo incredibilmente morbidi ma anche profumati a lungo. Il nuovo Lenor è infatti disponibile in sei irresistibili profumazioni classiche e raffinate, che combinano artisticamente le note alte, medie e basse del profumo, fornendo un'esperienza di straordinaria freschezza per tutto il ciclo del bucato e una fragranza di lunga durata che permane sui capi e si sprigiona quando li si indossa.
“A garantire un profumo che resta a lungo sugli abiti è la tecnologia “Perfume Micro Capsule” (PMC), ha spiegato Daniela Cappello, Responsabile Comunicazione Scientifica P&G. Questa tecnologia è stata ulteriormente perfezionata in “dual PMC System”: le preziose essenze – che per la prima volta combinano diverse fragranze PMC in accordi unici e brevettati da P&G - sono racchiuse in speciali capsule che vengono depositate sui capi durante il risciacquo. Man mano che si indossa il capo, le capsule via via si dischiudono e il profumo viene gradualmente rilasciato, offrendo una sensazione di morbidezza e una profumazione che dura fino a 7 settimane.
Ospite d’eccezione dell’evento di lancio di Nuovo Lenor concentrato è stata l’attrice Claudia Gerini, che ha raccontato alcuni segreti del suo rapporto con il guardaroba sia nel privato che come donna di spettacolo: “Sul set devo fisicamente “entrare nei panni” del personaggio che interpreto: alcune volte è stato estremamente piacevole o utile, come nel caso del film di “Il mio domani” di Marina Spada in cui i costumi indossati mi hanno aiutato moltissimo nella costruzione dell’intenso personaggio della protagonista; altre volte è stato più difficile o persino sgradevole, magari per semplici ragioni “climatiche” come nel caso di “Una famiglia perfetta” di Paolo Genovese, in cui ho dovuto indossare un caldo maglione a collo alto in pieno agosto, o in quello di “The Passion” di Mel Gibson in cui vestivo i leggerissimi abiti della moglie di Pilato nel freddo delle albe invernali! Quando sono a casa, il mio rapporto con l’armadio è piuttosto sereno e gioioso. Proprio come le donne che hanno partecipato alla ricerca ho più vestiti di quanti indossi, ma mi piace scegliere a seconda delle occasioni e dell’umore. Anche per me il piacere di indossare è molto legato alle sensazioni di morbidezza e profumo, perché il profumo è un elemento chiave del nostro benessere.”
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