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La comunicazione nell’era dei Social Network


di Federica SanitàOggi viviamo nell'era dell'informazione. La nostra non è più una cultura primariamenteindustriale, bensì una cultura della comunicazione; nella nostra epoca, nuove idee, movimentie concetti, trasformano il mondo quasi quotidianamente.Coloro che hanno accesso a certe forme di sapere specialistico sono in grado di trasformare sestessi e, sotto molti aspetti, tutto il nostro mondo.Le forme di sapere specialistico sono a disposizione di chiunque ma nell'era dell'informatica,l'informazione non basta, il sapere è potere potenziale, finché non si traduce in azione. E'proprio questo il grande passo: dalla nozione all'azione.Dopo molto tempo che non andavo in discoteca, ci sono tornata con degli amici di vecchiadata, in uno dei posti più rinomati dell'Emilia Romagna, locale pieno di gente esaltata dallamusica quasi assordante. Appena mi sono allontanata un pò dal gruppo di amici, è venutoverso di me un ragazzo dal sorriso smagliante che, un pò impacciato, mi ha offrerto da bere. Iogli ho sorriso e ho rifiutato, visto che avrei dovuto guidare dopo poco. Insoddisfatto del suoapproccio nei miei confronti, mi ha preso la mano e mi ha detto: "Io vado. Ti aggiungo sufacebook?" Io, già abbastanza annoiata ho risposto: "No. Comunque non ho Facebook".Ovviamente, lui non ha creduto assolutamente che io non avessi un account e, vivendo la miarisposta come una scusa palese, si è allontanato dal locale.Io dico, visto che il 99,09% delle persone presenti su facebook usano come account il proprionome e cognome, non sarebbe stato più gentile chiedere: "Ciao, come ti chiami?" E magariavrei anche intrapreso una conversazione...Il nocciolo della questione è che ormai chiedere il nome di un ragazzo/a o il suo accountfacebook è la stessa identica cosa, anzi, se si vuole scoprire qualcosa di più risulta molto piùefficace passare un pò di tempo sulla bacheca della persona che ci interessa "conoscere".Tramite Facebook, sito fondato da Mark Zuckerberg, ormai si può sapere qualsiasi cosa, bastipensare che per ogni profilo si può impostare: data di nascita, indirizzo e-mail, una foto con laquale rendersi riconoscibile, addirittura si può registrare anche il proprio stato sentimentale,orientamento politico e religioso. Praticamente tutto!Inoltre, è possibile aggiungere altri utenti tra i propri amici, prendere parte a dei gruppi inbase ai propri interessi, scambiarsi messaggi di posta o tramite una chat, condividereimmagini video ed altri contenuti ed utilizzare varie applicazioni presenti sul sito.Di recente è stato anche lanciato il nuovo layout dei profili personali, presentandolo con ilclaim: “Adesso hai ancora più modi per raccontare e condividere la tua storia.”Come sostiene Anthony Robbins il modo con cui gestiamo le relazioni con gli altri e con noistessi, determina la qualità delle nostre esistenze, ma in questo modo non è un pò troppobanale? Anche abbastanza facile, considerando che molte persone accettano amicizie dipersone che conoscono di rado solo per “fare numero”? Oppure ci si ritrova gente tra il gruppodi amici che se si incontrasse per strada, nemmeno la si saluterebbe. A mio avviso, utilizzare ilproprio account Facebook condividendo foto, opinioni, riflessioni è un'alternativa disocializzare i propri interessi rispetto alle tradizionali modalità offline. Niente di più.La cosa che mi fa particolarmente riflettere è che tutte le persone che conosco e frequentohanno un account su Facebook. All'inizio pensavo fosse una delle mode del momento ma, conil passare del tempo, mi sto rendendo conto che si sta affermando sempre più, man mano cheacquista applicazioni come la videochiamata (tipica di Skipe), spazi per sentire la musica(come youtube), ritocchi per le foto (come photoshop) e molte altre. D'altronde è il secondosito più visitato al mondo preceduto solo da Google, quindi come non potrebbe andare sempremigliorandosi se c'è talmente tanta gente registrata che ogni giorno, molto più di una volta algiorno, “tagga”, “posta” dei commenti, crea e gestisce album da più di 100 foto? Parte tutto daqui, il punto è che alla gente piace veramente tutto questo. Se a maggio Facebook debutterà inborsa è perché sono presenti:· 845 milioni di utenti attivi ogni mese, in aumento del 39% rispetto al 31 dicembre2010,· 483 milioni di utenti attivi a cadenza quotidiana, in aumento de 48% rispetto all’annoprecedente,· 425 milioni di utenti che accedono a Facebook in mobilità,· 100 miliardi di connessioni tra amici,· 2,7 miliardi di “mi piace” e commenti ogni singolo giorno durante l’ultimo trimestre del2011,· 250 milioni di foto caricate ogni singolo giorno durante l’ultimo trimestre del 2011.Il valore principale che Facebook è in grado di mettere in campo, è l’identità. Nessun servizioquanto Facebook è infatti in grado di identificare univocamente una persona, il che significapoter potenzialmente aprire a tutta una serie di collaborazioni ed attività. L’identità è lamoneta che Facebook può vendere ed è la moneta che un miliardo di persone offrono ognigiorno a Mark Zuckerberg: l’identità è il legame stretto tra la persona e il suo diario online, unlegame fatto di coinvolgimento, condivisioni, attività, commenti e “mi piace”.I social media, negli ultimi anni, hanno conquistato il proprio spazio anche nelle aziende,impiegati sia per la comunicazione esterna che per quella interna. Un numero semprecrescente di imprese sta investendo nel settore, battezzato Social Business o Enterprise 2.0per creare una serie di strumenti per proporsi verso l’esterno, facendo quello che vienechiamato marketing virale, e verso l’interno, per migliorare la collaborazione, la formazione,la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione. Il tutto, appunto, attraverso i social network.Per l'azienda è un importante strumento per comunicare efficacemente con i propri clienti.Molti giovani discutono di marchi e prodotti che conoscono e scambiano opinioni con altriamici; quindi viene spontaneo evidenziare “come i social network stiano trasformando anchele caratteristiche e il ruolo del consumatore: da consumatore passivo d’informazioni(spettatore televisivo) si sta progressivamente trasformando in uno «spettAutore»(prosumer), che crea o modifica contenuti esistenti secondo i propri bisogni, e in un«commentAutore» che discute dei prodotti e che condivide le proprie riflessioni con gliamici. In particolare, il ruolo attivo del consumatore, introduce una nuova variabile: lareputazione, d’importanza centrale per l’efficacia delle politiche di comunicazione aziendale”.Persino INARCASSA ha creato un social network: Innarcommunity.Si tratta di una rete che raccoglie già più di 5 mila iscritti fra i liberi professionisti, di cui moltiunder 40.“Si sono costruiti un “facebook” tutto loro, per scambiarsi idee e progetti, ma anche peraumentare le opportunità di lavoro”. Una delle peculiarità di questo strumento è “l’applicativobroker, che può servire a cercare colleghi con le competenze necessarie per partecipare ad unprogetto o ottenere un incarico, ma anche per avere consigli su un particolare problema”.Inoltre, Mark Zuckerberg ha intenzione di rendere il suo social network una piattaforma perricerche di marketing. In altre parole, venderà alle aziende la mole di informazioni che giranosul sito, ed esse con pochi click e in brevissimo tempo, potranno condurre ricerche mirate sugruppi specifici di persone, selezionati in base alle diverse caratteristiche.La minaccia principale alla crescita del social network è il modo in cui il pubblico avverte ilnetwork stesso. Finché rimarrà un leggero ed interessante passatempo, infatti, il dominio nonè in pericolo: nel momento in cui soprattutto la tutela della privacy dovesse iniziare ad essereun timore fondato, a quel punto l’intero castello potrebbe crollare.Un social network da 100 miliardi di dollari e da 1 miliardo di utenti valuta ogni singoloutente 100 dollari. Detto questo, però, occorre considerare il fatto che l’utente è un valorealeatorio, poiché da un momento all’altro potrebbe decidere di usare Twitter, passare aGoogle+ o semplicemente passare altrove il proprio tempo.Ad ogni modo, Mark Zuckerberg si può considerare un uomo di potere, in quanto possiedegrandi informazioni tecnologiche e traducendo in azione determinate conoscenze, ha creatouna piattaforma come Facebook che non gli ha permesso solo di fare dei soldi e di diventarequalcuno, bensì di cambiare il modo in cui si relazionano le persone, sia socialmente cheprofessionalmente.

Comunicato di Avatar di SpheraGroupSpheraGroup | Pubblicato Giovedì, 21-Mar-2013 | Categoria: Aziende
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