‘a livella
Antonio De Curtis, in arte Totò, utilizzò la ricorrenza del 2 novembre, assai sentita nella sua Napoli natia, per affrontare ironicamente il tema della parità almeno nell’aldilà.
L’episodio narrato nella poesia è ambientata in un cimitero, dove un malcapitato rimane chiuso dopo aver fatto visita alla tomba di sua zia defunta. Egli assiste involontariamente ed incredulo al discorso tra due entità: una che si definisce marchese e altro un netturbino, casualmente sepolti l'uno accanto all'altro, rispettivamente in un sepolcro fastosamente ornato ed in una tomba identificata semplicemente da una misera croce di legno.
È il marchese ad aprire la surreale discussione, lamentandosi con fare polemico e mordente che la salma del netturbino sia stata deposta accanto alla sua.
Il netturbino - tale Gennaro Esposito - all'inizio assume un atteggiamento accondiscendente, quasi di mortificazione dinanzi all'atteggiamento assurdamente oltraggiato dell'altra ombra. È solo dopo averlo lasciato chiacchierare per un po' che il disgraziato “sciupatore” (spazzino) dà libero sfogo alla sua ancestrale saggezza e ammonisce il borioso nobile del fatto che, indipendentemente da ciò che si era in vita, col sopraggiungere della morte si diventa tutti uguali, “livellati”. ‘A livella è uno strumento usato in edilizia per stabilire l'orizzontalità di un piano). Non esiste né l'eversione per i ceti poveri, né la redenzione per quelli ricchi: sono solo i vivi, come ricordato da Totò negli ultimi versi, che si attengono alle classi sociali, in realtà pura apparenza, finzione: “stì pagliacciate ‘e fanno sulo ‘e vivi, nuje simmo serie, appartenimmo ‘a morte!”
Il modello letterario che serve da spunto alla composizione è il Dialogo sopra la nobiltà di Giuseppe Parini, scritto attorno al 1757. La materia di quest'opera, in cui è evidente la polemica antinobiliare e la vivacità satirica che hanno da sempre animato la produzione pariniana, è un dialogo tra due cadaveri, un nobile e un poeta, seppelliti casualmente in una fossa comune. Pe sapere dei più su questa origine di “’A livella” di Totò leggete questo interessante articolo: https://it.wikipedia.org/wiki/Dialogo_sopra_la_nobilt%C3%A0 Ma anche l’originale poema qui: http://www.classicitaliani.it/parini/parini22_dialogo_nobilt%C3%A0.htm
Il confronto tra Parini e Totò, leggetelo qui: https://ilpesodeisogni.wordpress.com/2015/05/11/dialogo-sopra-la-nobilta-e-a-livella-un-confronto-fra-parini-e-toto/
La poesia di Totò è stata detta da molti attori. Chiedendo scusa a loro ma sopprattutto a Totò, la propongo qui nella mia interpretazione personale. https://www.youtube.com/watch?v=q9vpI3kM1sg
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