Psicologia, Evoluzione e Comunicazione animale
Oggi la psicologia evoluzionistica consente di migliorare le conoscenze sulla comunicazione e sulla mente umana attraverso la comprensione dei processi che ne hanno modellato l’architettura.Quattro criteri forniti da Tinbergen per affrontare questo dominio:- L’azione dei meccanismi prossimi e specifici sottesi a un dato comportamento, emersi come effetto della pressione selettiva- L’ ontogenesi di una determinata condotta emodello di comportamento in termini di sviluppo individuale- La funzione adattativa di un comportamento o di una struttura in base ai suoi effetti sulla sopravvivenza individuale e sulla riproduzione della specie- La storia filogenetica di un tratto o di un’attività in riferimento ai suoi passati ancestrali. Nello studio dell’evoluzione della comunicazione ci sono due errori possibili:- Errore di omissione (non riconoscere nelle specie animali le capacità cheeffettivamente possiedono per eccesso di prudenza e di conservatorismo)- Errore di falsa attribuzione (attribuire alle specie animali capacità che invece appartengono solo alla specie umana per eccesso di assunzioni antropomorfiche)Due punti di vista:- Antropocentrismo : enfatizza le differenze tra i diversi sistemi di comunicazione, considera l’attività umana privilegiata avendo il linguaggio. Tipico degli studiosi che si servono degli esperimenti di laboratorio.- Antropomorfismo :enfatizza le somiglianze nei diversi sistemi di comunicazione, rischia di attribuire alle specie animali competenze umane. Tipico degli studiosi che fanno studi sul campo.Gli esseri umani possiedono un sistema di comunicazione che è qualitativamente differente da quello impiegato da altre specie animali. Occorre elaborare una filogenesi dei sistemi di comunicazione che faccia riferimento al linguaggio, alla psicologia comparata, alla neurobiologia, alla linguistica etc.Le principali prospettive teoriche sulla comunicazione animale.- Etologia tradizionale : Lorenz e Tinbergen -> Comunicazione animale come dispositivo fondamentale per la sopravvivenza della specie. I segnali comunicativi sono ritualizzati e guidati da meccanismi innati di attivazione.Anni 70 : Etologia funzionale ->segnali ritualizzati come segnali di copertura per nascondere le reali motivazioni ed emozioni dell’ emittente al fine di massimizzare i benefici.- Etologia cognitiva : anni 80-90 -> Premack : I primati non umani sono dotati diuna teoria della mente in grado di leggere la mente e di comprendere gli scopi di un altro organismo- Etologia comportamentale : anni 70 -> I segnali comunicativi non sono destinati a mostrare, ma a nascondere le informazioni sugli scopi e servono a manipolare il destinatario. Vale il Principio dell’ handicap I segnali onesti producono dei costi per l’emittente. I maschi con tratti esagerati sono più danneggiati nella selezione naturale ma favoriti nella selezione sessuale -> Contrasto fra selezione naturale esessuale.- Approccio differenziale Ipotesi della discontinuità filogenetica tra comunicazione umana e quella di altre specie. Linguaggio = esclusiva dell’uomo. Chomsky Solo gli esseri umani possiedono l’ organo del linguaggio, frutto di una recente mutazione gentica non finalizzata in grado di generare qualsiasi frase grammaticale in qualsiasi lingua naturale (ipotesi della grammatica universale).Lieberman Il tratto vocale sopralaringheale degli umani è fondamentalmente diverso da quello degli altri animali.Bickerton In linea con Chomsky Ipotesi per l’ Homo Erectus di unprotolinguaggio simile al pidgin (linguaggio elementare) senza regole grammaticali: consentirebbe le rappresentazioni di secondo ordine.Bara Nell’approccio differenziale, sostiene la discontinuità per il linguaggio e la continuità filogenetica per l’ extralinguistico.Punto di vista di questo libro concezione evoluzionistica di Darwin rifiuto di ogni ottimismo evoluzionistico (miglioramento progressivo delle competenze psichiche e comunicative da una specie all’altra un base alla selezione naturale) e dell’ ipotesi della discontinuità filogenetica (ogni specie farebbe storia a sé). Piuttosto lo scopo è di:- Riconoscere la specificità comunicativa di ogni specie animale- Riconoscere le somiglianze comunicative fra le diverse specie in termini sia di omologie (somiglianze dovute alla discendenza da un comune antenato) sia di omoplasie (somiglianze per evoluzione parallela o convergente delle varie funzioni comunicative in specie fra loro distanti).La comunicazione animale come adattamento cognitivo e sociale.La conoscenza del mondo fisico.Capacità cognitive dei primati:- Ottima memoria (ricordare dov’è il cibo)- Capacità di rappresentarsi gli spostamenti invisibili degli oggetti possiedono una precisa mappa mentale del territorio per ricordare e fare previsioni - Possiedono una rappresentazione dell’ambiente- Riescono a riconoscere l’eguaglianza di stimoli orientati in modo diverso nello spazio (invarianza di orientazione)- Ottime capacità di categorizzazione degli oggetti facendo riferimento a indizi- Abili nel risolvere i problemi del diverso (individuare lo stimolo diverso da altri)- Abili nel risolvere i problemi di inferenza transitiva e nell’ operare mentalmente secondo il principio della transitività associativa nel disporre qualcosa in un ordine(es. crescente) Queste abilità si manifestano nella costruzione e impiego di strumenti. Soprattutto per gli scimpanzé. Strumento = oggetto separato dal proprio substrato, opportunatamente modificato, correttamente usato rispetto alla sua funzione e in grado di modificare un altro oggetto.Per gli scimpanzé ->Buona connessione “mezzi-fine”, capacità di procedere secondo un piano mentale, di fare previsioni e di anticipare la situazione. In ambito naturale sono in grado di comprendere le relazioni causali in base alle quali la causa produce l’ effetto. I processi di comunicazione si innestano su abilità mentali che consentono di capire, ordinare e gestire l’ambiente fisico di riferimento, le cui conoscenza e padronanza cognitiva da parte degli organismi sono indispensabili. Accanto a processi cognitivi di base ( nozioni di oggetto, spazio, tempo, quantità,percezione etc.) esistono delle specializzazioni adattive distintive di particolari specie in funzione del loro habitat. No evoluzione come gerarchia lineare perché non c’è un unico modelloIl caso della “danza” delle api.Anni 40 -> Von Frisch ricerca su di essa. Le api bottinatrici sono in grado di acquisire e codificare attraverso la danza informazioni sulla distanza e sulla direzione di volo per raggiungere il cibo facendo riferimento al sistema astronomico ed alle energie spese. “Danza del tremito” nel caso di una fonte di cibo particolarmente vantaggiosa. Al pari del linguaggio umano la danza prevede composizionalità (costituita da unità componibili), sistematicità, produttività, arbitrarietà dei segnali, dislocazione temporale e spaziale. Presenza anche di forme dialettali nella comunicazione. Al pari del linguaggio umano ->ridondanza comunicativa (informazioni visive accompagnate da informazioni sonore).Differenze: la comunicazione delle api riguarda solo il cibo, il linguaggio umano no.continua
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