Refuc: l’architettura del riuso made in Olanda.
Case Falconara Marittima. Si sente tanto parlare di consumo responsabile. Due architetti olandesi -Denis Oudendijk e Jan Körbes hanno così dato vita al Refunc , un laboratorio dove praticano quella che loro stessi hanno battezzare la garbage architect, e dove creano strutture sperimentali e microarchitetture mobili tutte costruite con materiali di scarto, spazzatura appunto. Più che ecologici, i due olandesi si definiscono logici, dicono infatti di lavorare questi materiali di scardo partendo dal prendere atto che le materie prime stanno diventando sempre più esigue. E’ stato uno dei loro viaggi ad ispirarli. Visitando l’Europa orientale infatti i due architetti si sono resi conto di come le costruzioni fossero dettate dalle necessità, da qui la scelta di opporsi al culto del nuovo a tutti i costi. Uno degli scopi è quello di non disperdere “l’energia grigia” dei prodotti, cioè quella che viene nella costruzione e che, in caso di smalto, finisce in discarica. In questo laboratorio nulla è ciò che sembra. Ad esempio un estintore è trasformato in porta piante, i sedili di un’automobili sono utilizzati come divano. Guardando a questi oggetti si riconsidera la funzione degli oggetti quotidiani. Tutta la struttura sede del laboratorio è stata realizzata con legno di scarto, vetro isolante e travi in acciaio anch’esse di riuso. In uno dei loro progetti più particolari c’è il Capsule Hotel dell’Aja. Ormeggiato su un canale della città l’originale albergo è costituito da vecchie. Un’ altro progetto alternativo : la Microfarm, una mini fattoria autosufficiente realizzata per la Fondazione Groenlicht (Luce verde). Per realizzarla sono stati riusati vecchi serbatoi utilizzati per contenere l’acqua nelle imbarcazioni e altri rifiuti di diversa provenienza. Proprio per questo progetto, lo studio olandese si è avvalso della collaborazione con Giorgio Ceste, un architetto italiano che pur essendo un esperto di riuso, fa fatica a lavorare con materiali di riciclo a causa delle rigide norme esistenti nel nostro paese. Davide Manzoni, altro italiano che si dedica con passione all’architettura del riuso ha scelto di emigrare in Olanda 15 anni fa e ha collaborato con Refunc. Anche se l’architettura del riuso è poco diffusa in Italia, alcuni esperimenti interessanti iniziano a trovare spazio, soprattutto per quanto riguarda l’arredamento urbano e quello d’interni. Un esempio? Le panchine costruite con legno di recupero da Manolo Benvenuti, coadiuvato dagli studenti dello Ied di Firenze, poi utilizzate durante un evento musicale. Sempre di Benvenuti ha realizzato divanetti in Pet, con sessanta bottiglie trasparenti avvolte dalla rete di plastica che viene usata come recinzione nei cantieri. Cosa fare, invece, della lavatrice ormai non funzionante? Angelo Ricciuti, designer industriale, ne ha fatto una sedia.
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