Login »Nick: Pass:
Twitter
Facebook

Impianti dentali, le tecnologie più innovative dell'Implantologia odontoiatrica approfondimenti

L’implantologia è uno dei risultati più evidenti del connubio tra tecnologia avanzata e odontoiatria. Questa branca medica infatti si serve dei materiali più pregiati e delle tecniche più moderne per una riuscita estetica che rasenta la perfezione. Se la bocca senza denti una volta era un problema che poteva essere risolto solo parzialmente, e sempre mantenendo un alto grado di disagio, per via di dentiere più o meno stabili e comunque antiestetiche, oggi può trovare una soluzione definitiva con gli impianti. Di che si tratta? In pratica si è in grado di inserire una radice sintetica nell’osso sottostante la gengiva sulla quale verrà impiantato un dente nuovo. Il tutto attraverso un’operazione chirurgica semplice e indolore che può essere effettuata anche con un’anestesia locale.
Per l’adesione totale dell’impianto all’osso, anzi, più propriamente per la conseguente integrazione nel tessuto osseo, si parla di impianto endosseo. La fusione è garantita dal materiale oggi più in uso, il titanio, e sue leghe. L’unica differenza tra un dente normale e una protesi che poggia su un impianto è che manca il legamento periodontale, indispensabile contro le infezioni e che offre una sensazione di maggiore solidità durante la masticazione.
Uno dei vantaggi rispetto agli impianti del passato è la forma della radice, a vite, sul cui pilastro si posiziona il dente. L’operazione può riguardare un dente singolo o un gruppo di denti, con completa risoluzione dell’edentulia (mancanza parziale o totale dei denti).
Secondo ricerche storiche, persino i Maia, popolo ancora oggi misterioso e di indubbia grandezza scientifica, avevano trovato il modo di fare degli impianti rudimentali, usando delle conchiglie che conficcavano nelle gengive, col risultato di riuscire, grazie alla biocompatibilità del materiale, a creare un’unione tra il corpo estraneo e l’osso. Oggi il titanio è diffuso proprio perché del tutto compatibile ed evita pertanto problemi di rigetto. Si tende ad utilizzare anche materiali di ceramica, come ad esempio la zirconia (ZrO2), molto simile per caratteristiche al titanio e che presenta in più un aspetto esteticamente rassomigliante al dente vero. E’ stato a lungo utilizzato nelle operazioni ortopediche e con successo.
E’ stato il ricercatore e chirurgo svedese Branemark a scoprire le grandi potenzialità del titanio, negli anni ’50 dello scorso secolo, anche se la paternità della moderna implantologia spetta al dottor Leonard Linkow, ritiratosi in pensione nel 2002 dopo decine di migliaia di impianti effettuati e una produzione scientifico-letteraria notevole sull’argomento.
Un dottore italiano, Stefano Melchiade Tramonte, cominciò alla fine degli anni ’50 a lavorare con impianti di titanioa forma di vite, dopo averlo sperimentato su di sé. Qualche anno dopo, una ricerca indipendente statunitense portava alla stessa scoperta.
L’impianto può essere effettuato subito dopo l’estrazione del dente o in una fase successiva. La riuscita è dello stesso tipo. Si può anche intervenire in un processo monofasico, in cui si impiantano la radice e il dente, o bifasico, in cui si procede prima con il pilastro e, in un secondo momento, con il dente. Vanno considerate alcune situazioni preliminari: innanzitutto la salute generale del paziente, che non deve essere affetto da malattie immunodepressive, non deve usare medicinali immunosoppressori o anticoagulanti, non deve avere patologie cardiovascolari (per questo occorre un accurato consulto cardiologico anche nel caso si trattasse di eventi pregressi), le donne non devono essere in stato interessante, in genere il paziente non può essere minorenne (deve aver raggiunto un giusto grado di sviluppo osseo) soprattutto se maschio, non deve essere affetto da diabete, specialmente giovanile.
Una radiografia ortopanoramica inoltre mostrerà se c’è abbastanza tessuto osseo in grado di sorreggere l’impianto e farlo integrare. Ad esempio, è necessaria la presenza di una quantità sufficiente di osso alveolare sul canale mandibolare per gli impianti mandibolari.
Si possono anche preparare le fasi operatorie attraverso programmi computerizzati CAD/CAM specifici in 3D e mostrare al paziente ogni step da affrontare.
In ordine di percentuale, il successo di un impianto è del 95%. Un’accurata pulizia dentale garantisce stabilità nel tempo e scongiura infezioni che potrebbero facilmente intaccare l’osso a causa della mancanza del ligamento periodontale che in genere fa da barriera. Andrebbe per lo stesso motivo evitato il fumo ed eliminata ogni cattiva abitudine alimentare che potrebbe causare danni alla salute del cavo orale. Infine, per coloro che soffrono di bruxismo, andrebbero prese misure per preservare l’impianto.

Comunicato di Avatar di recensionerecensione | Pubblicato Giovedì, 06-Ott-2011 | Categoria: Arte-Cultura
Portale automobilistico
Elenco e offerte Terme

Reazioni:

Voto medio

-

0 VOTI

Iscriviti per poter votare questo comunicato o pubblicarne uno a tua volta.
 

Iscriviti

Iscriviti
Iscrivendoti potrai inserire nuovi comunicati, votare i comunicati altrui e gestire i tuoi post ed il tuo profilo senza limitazioni.
Clicca qui o sull'immagine per aggiungerti
Versione desktop